giovedì 25 gennaio 2018

FLAT TAX? NO GRAZIE


La nuova "sola" proposta dall'incandidabile del Centro Destra e gli amici di merende riuniti in coalizione per mascherare il crollo delle percentuali dei rispettivi partiti, è la “Flat Tax”. Pubblicizzata a reti unificate di proprietà  come la soluzione dei mali italiani. Commenti , pareri , talk show  e spot a senso unico .
Non è applicabile per 3 motivi:
non è prevista dalla Costituzione (art.53 ; che ritengo comunque contraddittorio nei due punti che riguardano proporzionalità e capacità contributiva). Vogliamo forse provare a cambiarla? Quanto tempo potrà essere necessario?
Come la si vuole realizzare favorisce sfacciatamente i già ricchi (guarda il caso);
costa troppo. Non è chiaro infatti su come si possano trovare i 50 miliardi necessari alla copertura, dopo che per 5 anni ci siamo sentiti dire che sono troppi e utopistici i 17 miliardi per il reddito di cittadinanza.
In definitiva quindi la Flat Tax "proposta edition 1994 e anni successivi “, non potrà ancora una volta essere realizzata ma, come ormai consuetudine della politica, viene promessa,fra le altre,  alla vigilia del voto elettorale.
Io però aggiungo che la proposta è insensata anche perché è rivolta esclusivamente e logicamente solo a chi ha un reddito. Ancora una volta quindi si commette volutamente e in modo subdolo lo stesso errore. Non ci si preoccupa di creare lavoro ma solo di come tassarlo/detassarlo, incuranti della povertà e della disoccupazione causa   dell'incerto futuro dei giovani e della crisi che il nostro Paese sta vivendo.
La tassazione concepita con la Flat Tax è propedeutica ad un ulteriore aumento del deficit statale perché presuppone un reperimento di fondi che si basa su fantasiose ipotesi di redenzione da parte degli evasori fiscali. La conseguenza sarà un nuovo deficit che dovrà essere tamponato con aumenti di   tasse dirette e  indirette , o con nuovi balzelli che colpiranno i cittadini  vanificando il presunto beneficio che resterà un regalo esclusivo per pochi eletti benestanti e Società di Capitale.
Come è noto le grandi aziende e i datori di lavoro  hanno usufruito di facilitazioni per ridurre temporaneamente il costo del lavoro e hanno mantenuto il sostegno (C.I.G) in caso di diminuzione delle commesse e per periodi di scarsa produttività. Facilitazioni concesse con soldi nostri, a cui si ricorre nella necessità senza però un ritorno in ridistribuzione della ricchezza quando le cose vanno bene.  Insomma quando le cose vanno male attingono agli aiuti, quando vanno bene s’intascano gli utili e non reinvestono.
Inoltre la normativa che riguarda lo sgravio contributivo per le assunzioni, costringerà probabilmente il futuro governo, qualunque ne sia la composizione, a prorogare il beneficio per evitare licenziamenti di massa.
 Questa è l'Italia che la vecchia classe politica con instancabile continuità, vuole riproporre per interesse tranquillizzando l’Europa e le Lobby finanziatrici. Alto rapporto Deficit/PIL aggravato dal limite imposto dall’Europa e crescita tra le più negative in ambito UE. Ricordatevelo e andate a votare per cambiare.