Nei giorni passati ho pubblicato, fuori BLOG , un commento sull’aumento del
debito pubblico collegato alla stima del PIL.
Quest’ultimo continua ad essere posto in rilievo dai
nostri politici amplificato dai media generalizi che spiegano , ormai succede da anni , come la crisi sia alle spalle.
Poco risalto al contrario viene dato agli ultimi dati ISTAT
che , in contraddizione, confermano come la crisi sia ben lontana dall’essere
superata e che le “previsioni” sul PIL sono state falsate in gran parte dal
consumo d’ energia e settori collegati (Fonte) .
Il commercio al dettaglio nel mese di luglio scende dello 0,2% (in valore e volume) , fa eccezione il settore alimentare (+0,1% in valore e volume) che però su base
annuale è in ribasso dello 0,7% in volume e in crescita dello 0,2% in valore . Le
vendite non alimentari risultano stazionarie in volume ma aumentano in valore (+0,2%). (Fonte)
Il dato citato dimostra che i generi di prima necessità (alimentari) , decisivi per l'indicazione della crisi, si vendono di meno mentre si riscontra un aumento
nei prezzi come conferma il dato sui prezzi al consumo (Fonte) . In mancanza
di reddito quindi diminuisce il potere d’acquisto e di conseguenza diminuiscono le vendite dei generi di prima necessità .
Passiamo ora al dato sulla disoccupazione (Fonte) .
Non prendo in esame quello positivo sull’occupazione perché fuorviante in
quanto anche solo un’ora di lavoro al mese cataloga un individuo come “occupato”
.
Molto più significativo invece il dato sulla
disoccupazione che a luglio sale dello 0,2% attestando l’indice all’11,3%
complessivo . In aumento la disoccupazione giovanile (+0,3% ) .
Il dato su base annua indica un aumento di 17.000
unità occupate (stabili e precarie) .
Considerato il costo del Jobsact fate voi i conti e ditemi se la “spesa sostenuta
(soldi nostri) vale l’impresa" . Resta alto il dato d’inattività che si attesta
al 34,4% (persone che non lavorano e non cercano occupazione) .
In conclusione i dati indicati dimostrano in sintesi come la
crisi sia ben lungi dall’essere superata , ma soprattutto se ne avete tempo e
voglia confrontate il dato italiano del PIL con quello degli altri paesi Europei , potrete così constatare quanto sia lenta la nostra crescita economica rispetto agli altri.
Come sempre accade toccato il fondo , prima o poi per
“rimbalzo” qualcosa migliorerà ma quando ? Al momento l’ITALIA purtroppo va
male , lo dicono i dati e le nostre tasche .
Buona domenica a tutti .