La
nuova "sola" proposta dall'incandidabile del Centro Destra e gli
amici di merende riuniti in coalizione per mascherare il crollo delle
percentuali dei rispettivi partiti, è
la “Flat Tax”. Pubblicizzata a reti unificate di proprietà come la soluzione dei mali italiani. Commenti
, pareri , talk show e spot a senso
unico .
Non
è applicabile per 3 motivi:
non
è prevista dalla Costituzione (art.53 ; che ritengo comunque contraddittorio nei
due punti che riguardano proporzionalità e capacità contributiva). Vogliamo forse
provare a cambiarla? Quanto tempo potrà essere necessario?
Come
la si vuole realizzare favorisce sfacciatamente i già ricchi (guarda il caso);
costa
troppo. Non è chiaro infatti su come si possano trovare i 50 miliardi necessari
alla copertura, dopo che per 5 anni ci siamo sentiti dire che sono troppi e utopistici
i 17 miliardi per il reddito di cittadinanza.
In
definitiva quindi la Flat Tax "proposta edition 1994 e anni successivi “,
non potrà ancora una volta essere realizzata ma, come ormai consuetudine della politica,
viene promessa,fra le altre, alla vigilia del voto elettorale.
Io
però aggiungo che la proposta è insensata anche perché è rivolta esclusivamente
e logicamente solo a chi ha un reddito. Ancora una volta quindi si commette
volutamente e in modo subdolo lo stesso errore. Non ci si preoccupa di creare
lavoro ma solo di come tassarlo/detassarlo, incuranti della povertà e della
disoccupazione causa dell'incerto
futuro dei giovani e della crisi che il nostro Paese sta vivendo.
La
tassazione concepita con la Flat Tax è propedeutica ad un ulteriore aumento del
deficit statale perché presuppone un reperimento di fondi che si basa su fantasiose
ipotesi di redenzione da parte degli evasori fiscali. La conseguenza sarà un nuovo
deficit che dovrà essere tamponato con aumenti di tasse dirette e indirette , o con nuovi balzelli che colpiranno i cittadini vanificando il presunto beneficio che resterà un
regalo esclusivo per pochi eletti benestanti e Società di Capitale.
Come
è noto le grandi aziende e i datori di lavoro hanno usufruito di facilitazioni per ridurre temporaneamente
il costo del lavoro e hanno mantenuto il sostegno (C.I.G) in caso di
diminuzione delle commesse e per periodi di scarsa produttività. Facilitazioni
concesse con soldi nostri, a cui si ricorre nella necessità senza però un ritorno
in ridistribuzione della ricchezza quando le cose vanno bene. Insomma quando le cose vanno male attingono agli
aiuti, quando vanno bene s’intascano gli utili e non reinvestono.
Inoltre
la normativa che riguarda lo sgravio contributivo per le assunzioni,
costringerà probabilmente il futuro governo, qualunque ne sia la composizione,
a prorogare il beneficio per evitare licenziamenti di massa.
Questa è l'Italia che la vecchia classe
politica con instancabile continuità, vuole riproporre per interesse tranquillizzando
l’Europa e le Lobby finanziatrici. Alto rapporto Deficit/PIL aggravato dal
limite imposto dall’Europa e crescita tra le più negative in ambito UE. Ricordatevelo
e andate a votare per cambiare.